Fatto è meglio
che perfetto

Manuela Roncon

Quante volte abbiamo rinunciato a fare qualcosa che ci piace solo perché avevamo paura di non poter raggiungere gli standard che avevamo in mente? E i nostri standard si basano davvero sulla nostra idea di qualità o sono solo la manifestazione della nostra paura di sbagliare o di non essere all'altezza? In questo episodio parlo di come io ho imparato ha distinguere questa differenza e naturalmente anche degli Italian Podcast Awards, ovvero Il Pod, il premio italiano per i podcasts che si è tenuto a Milano, al Teatro Carcano lo scorso 30 Aprile, nel quale Le Faville ha visto il premio nella sezione "Rising Star"ex aequo con il podcast “Inverno Nucleare” di Michele D’Innella.

Buon Ascolto
(^_^)

“Fatto è meglio che perfetto è quella cosa
che ti salva dal tenere i sogni nei cassetti
e non riaprili mai più.”

— Manuela Roncon

Scopri di più su me

Descrizione Manuela

Instagram

You Tube - Le Faville - Iscriviti al canale

  • Benvenuti al nuovo episodio del podcast “Le Faville” la serie dedicata a quel momento preciso in cui sentiamo che tutto sta per cambiare. La favilla è quella cosa che a un certo punto sboccia, salta, nasce e ci spinge a cambiare, creare e distruggere e ricostruire e ripensare ogni cosa. In questo spazio voglio celebrare le Faville di persone molto diverse tra loro. Farmi raccontare come le hanno ascoltate e in quale luogo si sono fatte portare attraverso conversazioni organiche e libere.

    Ciao a tutte tutti e tutt*,

    In questo episodio vorrei parlavi di uno dei preziosi mantra che ha cambiato il mio modo di vedere le cose e mi ha permesso di realizzare questo podcast.

    Prima però vorrei raccontarvi degli Italian Podcast Awards ovvero Il Pod, il premio italiano per i podcasts che si è tenuto a Milano, al Teatro Carcano lo scorso 30 Aprile. 

    È stato organizzato dai filosofi e scrittori Maura Gancitano e Andrea Colamedici di Tlon, che quest’anno è alla sua prima edizione.

    Le Faville è stato nominato nella categoria “Rising Star” e ha vinto ex aequo con il podcast “Inverno Nucleare” di Michele D’Innella. Quando in teatro hanno annunciato il mio nome mi sono emozionata così tanto che l’unico modo per salire sul palco è stato distaccarmi completamente da quello che stava succedendo, e solo così sono riuscita a mettere insieme qualche parola. 

    Prima di sapere di avere vinto ero lì in teatro a godermi lo spettacolo già abbondantemente soddisfatta di essere presente all’evento in mezzo ad altri eccellenti  podcasters e podcasts nominati e tra persone che erano lì semplicemente perché amano ascoltare i podcasts.

    Quindi ancora una volta vorrei ringraziare Il Pod e la pazzesca giura per questa splendido riconoscimento.

    Una cosa è sicura, senza il mantra di cui parlavo all’inizio io questo premio non lo avrei mai vinto.

    Quando mi sono trasferita qui a New York, nei primi anni tutto era molto difficile per me.

    Comunicare con gli altri in una lingua straniera, lavorare con persone bravissime in un contesto molto competitivo, vivere in una città veloce, mi trovavo continuamente in situazioni nuove, era stimolante ma a volte intimidiva e capitava spesso di sentirmi inadeguata, non abbastanza pronta per fare alcune cose.

    Però poi ho sentito, e onestamente faccio fatica a ricordare dove, qualcuno dire “done is better than perfect” che in italiano significa “fatto è meglio che perfetto”.

    Ho subito sentito una piccola esplosione nella mia testa.

    Questa frase ha confermato un concetto che in verità sentivo profondamente giusto ma per cultura non mi sono mai concessa di poterlo fare mio. Mi è stato insegnato a scuola così come fuori che, se le cose non sono perfette allora non si posso considerare fatte, terminate, concluse!

    Guardandomi attorno, ho cominciato a notare come la gente che aveva fatto proprio questo mantra, otteneva degli ottimi risultati, fatti di continui miglioramenti. E quindi ho iniziato a farlo anche io, cercando di non sentirmi un’impostora.

    Fatto è meglio che perfetto è quella cosa che ti salva dal tenere i sogni nei cassetti e non riaprili mai più.

    Sento già le obiezioni di tutti quelli che dicono, “eh va beh...ma se seguiamo questo andazzo non avremmo mai nient’altro che pressappochismo e scarsi risultati, ma non è così secondo me.

    Fatto è meglio che perfetto non significa fare qualcosa male, o senza cura. Per fare qualsiasi cosa, qualunque cosa occorre studiare, documentarsi, sperimentare, farsi domande e spingere se stessi a fare le cose al meglio. Ma a un certo momento, è anche giusto saper mettere un punto, cosi da poter vedere i risultati dei propri sforzi.

    Fatto significa esperito, significa poter iniziare per poi darsi la possibilità di aggiustare il tiro, di sbagliare, di entrare nell’ordine d'idee di quello che si sta facendo, addirittura di riuscire a capire che quella specifica cosa, non la vuoi fare mai più. Fatto significa avere il coraggio di mostrare il prodotto dei tuoi sforzi al mondo esterno e vedere l’effetto che fa’.

    Aspettare che sia perfetto spesso significa non iniziare nemmeno, perché la perfezione è diabolica, non solo perché è difficile da raggiungere ma perché spesso è un’ottima scusa per ripararsi dallo schianto di decidere, provare e mostrare agli altri il frutto delle nostre decisioni.

    Non è sempre facile fare ciò che si desidera ed è per questo che fatto è l’unico modo per far si che succeda.

    Per fare questo podcast per me è stato necessario imparare cose che non sapevo come l’editing audio, fare corsi di podcasting, software vari, corsi di storytelling e altre cose. E spesso ho avuto paura che non fosse abbastanza "ben fatto" ma poi inevitabilmente ho dovuto decidermi a pubblicarlo per guardarlo da più lontano, per notarne i pregi e i difetti e lavorare per migliorali.

    Io dico che fatto è meglio di perfetto, soprattutto se significa fatto con tutta me stessa, che è già il massimo che posso dare.

    Io vi do appuntamento al prossimo episodio e fino ad allora vi auguro di aprire i vostri cassetti e di farne tutto quello che vi pare.

    Ciao e a presto

Previous
Previous

Ep. 11 - Comfort food e altre storie

Next
Next

Ep. 09 - Trasformare il dolore